Michel Cuypers, Le Festin. Une lecture de la sourate Al-Mâ’ida, deuxième édition revue et corrigée, RBSem 10, Peeters, Leuven 2017 (453 p.)
Il numero crescente dei lettori del Corano si scontra presto con una grande difficoltà: l’apparente mancanza di ordine nel libro rende molto difficile seguirne il filo e provoca rapidamente scoraggiamento e stanchezza. L’orientalismo moderno, incentrato fino a poco tempo fa sulla critica storica del testo
Il presente lavoro propone un approccio completamente nuovo applicando principi di analisi che hanno dimostrato il loro valore nel campo biblico e sono perfettamente adeguati all’esegesi coranica. In questo libro, Michel Cuypers lo dimostra su una lunga sura, ritenuta particolarmente confusa: all’analisi, tuttavia, appare solidamente costruita secondo i principi della retorica semitica che governano anche i testi biblici. L’analisi testuale è arricchita da un’attenzione alle numerose relazioni del testo coranico con la Bibbia e la letteratura para-biblica: scritti rabbinici, scritti intertestamentari, apocrifi. Il Corano “rilegge” questi documenti, noti al mondo del Vicino Oriente in cui è nato: lungi dal ridurli, li adatta alla propria visione teologica, così che anche qui la relazione del testo con il suo contesto (esterno) fa luce sul suo significato.
Queste analisi permettono un’interpretazione sfumata e spesso rinnovata, che, inaspettatamente, si unisce spesso a quella dei “nuovi pensatori dell’Islam”: la loro rivendicazione essenziale non è forse proprio una rinnovata interpretazione del Corano, basata sulle conquiste della critica moderna?
Prefazione di Mohammad Ali Amir-Moezzi, dell’École Pratique des Hautes Études