Roland Meynet, Le Psautier. Cinquième livre (Ps 107-150), RBSem 12, Peeters, Lueven 2017 (747 p.)
I commentari classici studiano ogni salmo in modo isolato. Tuttavia, sempre di più alcuni esegeti cercano di vedere se il Salterio non sarebbe “composto”. Il presente commento al quinto e ultimo “libro” dei salmi (Sal 107-150) conduce un’analisi sistematica della composizione di questo insieme di quarantaquattro salmi a tutti i livelli della sua organizzazione: prima ogni salmo in sé, poi ogni sottosequenza composta da più salmi, poi ogni sequenza, ancora ciascuna delle cinque sottosezioni che costituiscono il quinto libro, e infine l’intero libro. Gli ultimi cinque salmi (146-150) sono, per così dire, al di fuori del sistema, poiché costituiscono la dossologia che conclude non solo il quinto libro ma anche la totalità del Salterio.
La composizione si rivela estremamente elaborata. Al centro della costruzione, il Sal 119 è una lunga meditazione sulla Legge. È preceduto dal “Hallel egiziano” che celebra l’esodo dalla terra di schiavitù (Sal 113-118) e seguito dai “Salmi delle ascensioni” che cantano e sperano nel ritorno dall’esilio in Babilonia, il nuovo esodo (Sal 120-134). Infine, alle estremità, due sottosezioni che corrispondono l’una all’altra: nelle parole stesse del salmista, “Dalla bocca dell’impostura all’azione di grazia del giusto” (Sal 107-112), “Dal veleno del serpente alla lode del giusto” (Sal 135-145).
L’interpretazione di ogni gruppo di salmi permette di raggiungere un oltre di significato, che ovviamente supera la somma delle interpretazioni di ciascuna delle unità che lo compongono.