Francesco Graziano, La Composizione letteraria del Vangelo di Matteo, RBSem 22, Peeters, Leuven 2019
Da sempre i commentatori hanno ritenuto che il Primo Vangelo presenti un progetto strutturale organico, declinandolo tuttavia in un variegato ventaglio di ipotesi. L’ausilio della retorica biblico-semitica, attenta alla composizione dei testi biblici a partire dalle leggi di espressione letteraria tipiche dell’area culturale semitica, cerca di fare chiarezza nella confusione sollevata dai differenti criteri utilizzati, spesso esterni al testo.
Il Vangelo di Matteo si presenta ben intessuto in sette sezioni, ricordando la Menorah ebraica, ma anche l’immagine giovannea del Risorto tra i sette candelabri (Ap 1,12-13), e dunque della presenza di Dio in mezzo al suo popolo (l’Emmanuele di Mt 1,23; 28,20).
Un Prologo (1,1-17), la genealogia del Messia Gesù, e un Epilogo (27,62–28,20), gli eventi del mattino di Pasqua, sono le sezioni più esterne: lanciano e compiono i fili fondamentali del Vangelo, la discendenza messianica (promessa a Davide) e l’apertura dell’Alleanza Nuova per Israele e per le Nazioni (la benedizione promessa ad Abramo). Due sezioni di rilegatura, il Discorso sulla Vita apostolica (Mt 10) e quello sulla Vita ecclesiale (Mt 18) sono i fuochi di una composizione ellittica: vi sono custodite le istruzioni che il Messia ha lasciato alla comunità, perché svolga la sua missione dal primo annuncio fino alla parusia, ovvero «fare discepoli tutte le Nazioni» (28,20). Le tre sezioni maggiori, che incastonano ciascuna gli altri insegnamenti di Gesù (il Discorso della montagna, il Discorso in parabole e il Discorso escatologico) si presentano come il deposito didattico vivo da cui il «discepolo-scriba», nella sua missione di generazione di nuovi discepoli, saprà «tirare fuori cose nuove e antiche» (Mt 13,52), portando avanti l’Alleanza sigillata nella vita offerta dal Servo e Figlio di Dio.
L’analisi proposta è un primo sguardo analitico alla composizione retorica del Vangelo, auspicando che lo studio della composizione, nei suoi diversi livelli di architettura, conferisca al lettore una chiave per dischiuderne il senso.