R. Meynet, Jesus Christ accomplit les Écritures, RBSem 44, Peeters, Leuven 2024 (234 p.)
Il ritratto di Gesù tracciato dai primi tre Vangeli, lungo il racconto della sua passione e risurrezione, rivela tutta una serie di figure del Primo Testamento: “le figure dell’origine”, Adamo, Abele, Noè, Abramo e Giuseppe; “le figure della storia”, da Mosè a Geremia, passando per Giosuè, Davide soprattutto, ed Elia; “la figura della fine” con il Servo sofferente che rappresenta la fine delle figure.
Viene così proposta una lettura rinnovata della Pasqua di Gesù, che privilegia la lettura “tipologica”, o “figurativa”, dei Padri della Chiesa. Sono gli stessi evangelisti a presentare l’evento centrale e fondante della fede cristiana come avvenuto “secondo le Scritture”. Le figure antiche che punteggiano tutta la storia fin dall’inizio sono assunte, ricapitolate e portate a compimento in Cristo.
Questa sezione centrale è incorniciata da due capitoli complementari che mostrano come la Croce di Cristo realizzi le istituzioni fondamentali di Israele: circoncisione, sabato, kashrut e tempio; quindi come la vita consacrata continui l’opera di Cristo nella Chiesa e nel mondo.
Il primo capitolo tratta dell’attuale rinascita della lettura tipologica. Il capitolo finale è una sorta di istantanea del momento in cui l’abbondante fiume della tipologia si perderà, proseguendo il suo corso sotterraneo. Alla nascita dell’esegesi critica, la tipologia si esprimeva attraverso le immagini della Biblia pauperum, che raggiungeva il suo apogeo negli arazzi cinquecenteschi di La Chaise-Dieu.