Jacek Oniszczuk, Incontri con il Risorto in Giovanni (Gv 20–21), seconda edizione, RBSem 13, Peeters, Lueven 2018 (226 p.)
In Giovanni le apparizioni del Risorto occupano i capitoli 20 e 21. L’ultimo è a volte considerato un’appendice o un’aggiunta. Come possono creare un insieme ben composto? Il libro affronta la sfida di presentare la composizione di Gv 20–21 come un insieme ben strutturato. L’applicazione dell’analisi retorica biblica illustra come la composizione fornisce la chiave per aprire la porta del messaggio del testo.
Lo studio è organizzato in quattro rubriche: Testo, Composizione, Contesto e Interpretazione. Nella della prima vengono considerate le questioni della critica testuale, grammatica e lessicografia. La seconda evidenzia la composizione del testo con i suoi rapporti interni. La terza contempla i rapporti esterni con altri testi simili che illuminano il testo studiato. Il percorso esegetico completa l’interpretazione, il frutto delle tappe precedenti.
Come sono legati gli ultimi due capitoli di Giovanni? Uno dei fili rossi nella trama del testo è quello del credere. Se la questione chiave di Gv 20 è la fede dei discepoli nella risurrezione del Maestro, ossia Fratello (cf. 20,17), necessaria per ricevere la missione, la chiave di Gv 21 è la fede nel Figlio tornato al Padre ma rimasto nel suo Spirito, per accompagnare la loro missione. Se Gv 20 racconta il tramonto della storia di Gesù terreno, Gv 21 segna già l’alba della storia della Chiesa. I due racconti sono diversi, come due giorni separati da una notte, però molto simili, perché illuminati ugualmente dalla medesima luce divina che, se vista dall’alto, non cessa mai di brillare.